FAZE, COME RADDOPPIARE UN INVESTIMENTO IN POCHI MESI.
ABILITÀ O FORTUNA (SKILL OR LUCK)?

Sul finire dell’anno scorso, Marco, un ragazzo all’epoca quasi maggiorenne, afferma entusiasta al papà: «Ho letto su Instagram che il più importante team di E-sports americano si quota al Nasdaq. Si chiama FAZE, sono fortissimi, vincono un sacco di tornei ed hanno delle collaborazioni con diverse aziende per la pubblicità ed il merchandising. Dobbiamo comprare, c’è molto hype sul titolo!!!»

Il papà scopre che FAZE non è ancora quotata, ma lo sarà in futuro se si fonderà con una SPAC (Special Purpose Acquisition Company) e quest’ultima è effettivamente già quotata.

La SPAC è un veicolo finanziario quotato in borsa che raccoglie denaro attraverso l’emissione di azioni. La SPAC cerca poi una società target con la quale effettuare una fusione: la fusione ha lo scopo di portare alla quotazione la società target; si tratta dunque di un modo “indiretto” per la società target di quotarsi in borsa.

Nei mesi scorsi, soprattutto nel periodo di forte ripresa dei mercati azionari post-Covid e di buonumore degli investitori (ricordiamo l’euforia in quel periodo per le criptovalute, NFT, le “meme stocks”le SPAC sono state utilizzate per portare in borsa società di scarsa o dubbia qualità.

[Un esempio di quotazione mediante SPAC è la società di sharing Helbiz, i cui monopattini elettrici si trovano nelle nostre città; in meno di un anno il titolo ha perso oltre il 90% del valore iniziale]

Nonostante i molti interrogativi il papà non intende deludere il figlio e acquista un po’ di azioni a 10 dollari.
Per molti mesi non succede nulla: il titolo quota sempre attorno ai 10 dollari, cioè il valore della liquidità presente nella SPAC in attesa di portare a termine la fusione con la società target.
A luglio di quest’anno finalmente la fusione diventa effettiva. Il primo giorno il titolo crolla a 8 dollari (visto? Un’altra SPAC che va male) ma poi si riprende velocemente. Ai primi di agosto si assiste a dei forti strappi al rialzo.
Marco pregusta il guadagno e invita il papà a vendere il titolo. Il papà lo asseconda e gli chiede: «Quale target di vendita mettiamo? 18 dollari, come la tua età? Oppure 20 dollari, cifra tonda? Mettiamo 20, dai!»
Il 9 agosto il titolo tocca i 20 dollari e quindi viene venduto, il giorno 10 agosto addirittura 22 dollari. Il giorno 11 agosto il titolo chiude la giornata a 13 dollari ed il giorno 15 agosto chiude a 11 dollari dopo la pubblicazione dei dati trimestrali: Faze ha avuto vendite nel trimestre per 18,8 milioni di dollari e perdite per oltre 9 milioni di dollari e nonostante ciò la società in borsa capitalizza circa 1,3 miliardi di dollari.

Ma la valutazione del titolo non è l’obiettivo di questo articolo.

Questa vicenda è utile invece per alcune riflessioni:

  • Marco ha ottenuto oltre il +100% (c’è stato anche l’apprezzamento del dollaro) di rendimento in pochi mesi sul suo investimento.
    È stata fortuna (luck) o bravura (skill) la sua? [Nassim Taleb nel suo libro Fooled By Randomness tratta del ruolo della bravura e della fortuna nelle vicende legate agli investimenti e nella vita in generale e sostiene che il ruolo della fortuna è più importante di quanto la gente pensi]

Credo che non ci siano molti dubbi che a dominare sia stata la fortuna, la bravura potrebbe essere limitata al fatto di avere avuto “fiuto” per il titolo. Il papà ricorda bene che nello stesso periodo dell’investimento in FAZE, Marco scalpitava per acquistare anche Bitcoin, Ethereum, Tron, Cardano ed altre criptovalute (che si sono dimezzate di valore nel frattempo) perché era tempestato sui social da messaggi che incitavano all’acquisto: è il problema della “gamification” della finanza. Investire è diventato un gioco, meglio se fatto in compagnia mediante i social, i forum e le app dedicate. La “gamification” ha già fatto danni importanti nei portafogli di molti investitori e sicuramente ne farà ancora.

  • Dal punto precedente discende una osservazione molto importante nel mondo degli investimenti ma spesso trascurata.
    Non si deve valutare un’operazione dal risultato ma dal processo che ha portato a quel risultato.
    Esistono investimenti che vanno benissimo ma che sono nati senza un processo di valutazione strutturato (come l’esempio di Marco) ed anche investimenti frutto di studi approfonditi ma che vanno male per motivi imprevedibili. Esempi del primo tipo ce ne sono, ma sono irripetibili con costanza nel tempo, non si può fare affidamento regolare sulla fortuna. Molto meglio affidarsi a qualcuno che abbia un processo solido e strutturato che ad un soggetto dai buoni risultati estemporanei ma privo di un processo di investimento: nel lungo periodo emergerà la differenza tra i due approcci.

    Nel valutare gli esiti di un investimento è importante tenere a mente la tabella sottostante.

[James Montier, The Little Book of Behavioral Investing, p.150]

Essere obiettivi nel giudicare se un risultato positivo è dovuto alla bravura o alla fortuna oppure se un risultato negativo è dovuto alla sfortuna oppure ad un errore di valutazione è utile nel migliorare l’apprendimento e permette di correggere il processo di investimento.

  • L’industria finanziaria tende a privilegiare i risultati di breve periodo: se un prodotto ha reso bene è più facile da vendere. Il nostro giovane Marco potrebbe facilmente raccogliere denaro dai nuovi sottoscrittori pubblicizzando soltanto il suo fantastico rendimento dell’ultimo anno.
  • Per raccogliere denaro a volte non serve nemmeno aver conseguito un rendimento ma basta prometterlo, meglio se molto elevato, talmente elevato da apparire irresistibile. La vicenda della NFT – New Financial Technology di Treviso è eclatante. È incredibile come ci sia gente che crede ancora in tali promesse e che sia disposta ad affidare somme importanti a certi soggetti.

ATTENZIONE
questo articolo NON è una sollecitazione ad investire in azioni FAZE.
(vedere anche le RACCOMANDAZIONI GENERALI qui sotto)

RACCOMANDAZIONI GENERALI
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