GLI SCHEMI PIRAMIDALI DI TIPO “PONZI” HANNO TROVATO CON LE CRYPTOVALUTE UN TERRENO FERTILE.

La storia si ripete e gli investitori abboccano: temiamo che anche il finale della storia si ripeterà uguale al solito.

Matt Levine, opinionista di Bloomberg Businessweek, ha scritto un interessante numero della rivista interamente dedicato alle cryptovalute intitolato “The Crypto Story” pubblicato il 31 ottobre 2022.

Riprendiamo una parte che riteniamo importante:
parla della “Tokenomics of DeFi”. Token significa letteralmente “gettone” ma possiamo anche immaginarlo come una cryptovaluta o pseudocryptovaluta (ce ne sono a centinaia in circolazione). Levine spiega come nel mondo della finanza decentralizzata (DeFi) si cerchi continuamente di generare nuovi token e di impiegarli e re-impiegarli più volte possibile, in modo da generare delle commissioni ad ogni passaggio a favore del detentore del token.

«In senso ampio, il business della DeFi è utilizzare i token più volte possibile. Tu hai dei token, li blocchi in uno smart contract che fa qualcosa che ti paga un rendimento, lo smart contract ti dà una sorta di token-ricevuta che tu rigiri e blocchi in un altro smart contract che fa un’altra cosa e ti paga qualcosa in più. La gente parla di “yield farming”, il processo di saltare tra protocolli DeFi per provare a guadagnare il massimo rendimento, riutilizzando i token e venendo ripagati nel token proprietario del protocollo. Questo può creare un circolo virtuoso auto-rinforzante, quello che io intendo come una specie di Schema Ponzi.

Funziona cosi:

  1. C’è un protocollo che fa qualcosa con Ether o una “stablecoin” o qualsiasi altra valuta.
  2. Se tu metti il tuo Ether o “stablecoin” o valuta nel protocollo (per prestarlo, fornire liquidità o qualsiasi altra attività), questo ti darà in cambio alcuni dei suoi token. Questo non è un problema per il protocollo: può stampare questi token gratis.
  3. Se tu reimetti questi token nel protocollo, bloccandoli invece di venderli, te ne darà ancora di più. Ti pagherà il 10% di interesse ogni ora se vuoi. Che importa, i token sono gratis.
  4. “Compra questo token, ti paga il 10% ogni ora” ti dicono i promotori del protocollo. Possono offrire un rendimento annuo enorme e il pubblico si eccita.
  5. Così la gente compra il token e lo fa salire oppure mette soldi nel protocollo facendo aumentare il suo valore (TVL = Total Value Locked).
  6. “Guarda questo protocollo, il suo TVL è enorme e continua a salire, il suo token è raddoppiato questa settimana” dice la gente e continua a comprare.
  7. La gente continua a ricevere interessi astronomici pagati con il token, il che va bene fintanto che il prezzo del token continua a salire, rimane fermo, oppure scende ma meno del tasso di interesse. Anche se il mercato viene inondato di token, la gente ha l’impressione di fare soldi e sarà così fino a che del denaro nuovo continua ad entrare.
  8. Il numero di token emessi sale inesorabilmente verso l’infinito, l’ammontare di nuovo denaro in entrata invece no e così arriva la tragedia.

Il più grande di questi protocolli è probabilmente OlympusDAO, al suo picco offriva rendimenti del 7.000% e valeva 3 miliardi di dollari. Da allora ha perso il 99% del suo valore»

Riportiamo questo estratto perché ci è giunto all’orecchio che qualche tipo di “protocollo che fa qualcosa di speciale e ti ripaga interessi molto elevati con un token” è giunto anche in Veneto, promosso con il marketing multi-livello grazie al quale chi presenta un nuovo aderente riceve dei compensi.

Pochi mesi fa esisteva una società in provincia di Treviso che offriva il 10% mensile a chi investiva.
Come è finita? I fondatori della società sono scappati a Dubai ed i soldi dei clienti forse in qualche paradiso fiscale.

Gli emuli di Charles Ponzi si reinventano di continuo: è interessante la sua biografia su Wikipedia.

La disonestà di chi mette in piedi queste truffe è però accompagnata dall’avidità (ingenuità?) della gente che versa soldi aspettandosi dei rendimenti del tutto fuori da ogni logica. Ma come fa la gente a credere ancora a certe offerte di rendimenti astronomici? Può anche darsi che noi abbiamo torto, che questo protocollo speciale sia veramente in grado di offrire i rendimenti astronomici promessi nei tempi previsti. Solo il tempo lo dirà.

Per il momento aspettiamo e vedremo come andrà a finire…

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