HOWARD MARKS SPIEGA COSA NON È IMPORTANTE PER UN INVESTITORE

Howard Marks non ha bisogno di presentazioni:
è uno dei giganti nel mondo dell’Asset Management ed una delle figure più ammirate ed ascoltate. È autore di alcuni bestseller e periodicamente scrive alcuni “memo” che vengono pubblicati sul sito di Oaktree, società di gestione da lui creata e che è stata acquisita alcuni anni fa da Brookfield Asset Management di Bruce Flatt (a cui abbiamo dedicato un nostro articolo ad aprile 2022)

Nell’introduzione del suo libro “Mastering The Market Cycle” è presente la seguente citazione:

Credo non serva aggiungere altro. Non è un caso che Bruce Flatt abbia unito le sue competenze con quelle di Howard Marks.

L’ultimo “memo” si intitola “What Really Matters” ed è stata una piacevole coincidenza vedere come Howard Marks abbia usato alcuni argomenti impiegati nel nostro articolo “I guai dell’Emotività” per spiegare alcuni comportamenti non corretti degli investitori. Il “memo” elenca una serie di elementi che NON sono importanti per l’investitore:

  • Gli eventi di breve periodo.
    Gli eventi “macro” di breve periodo impattano sui mercati ma un investitore deve avere delle previsioni “superiori” a quelle degli altri operatori del mercato affinché i suoi risultati (performance) siano migliori. E non basta che siano superiori una sola volta, devono esserlo in maniera costante e questo è estremamente difficile. Inoltre nel breve la componente psicologica è spesso preponderante: riuscire ad anticipare anche i cambi di umore dei mercati diventa un compito ancora più sfidante.

  • La mentalità da trading.
    La maggior parte delle persone pensa alle azioni e ai bond come qualcosa da scambiare e non da possedere. Pensa ad un’azione come a un pezzo di carta e non come alla partecipazione pro quota ad un business reale. Pensa di comprare un’azione perché salirà a breve e non perché desidera essere socio di lungo periodo e beneficiare della crescita della società. Compra e vende di frequente nel giro di pochi mesi. Ricordiamo che per ogni scambio c’è un compratore ed un venditore e solo uno dei due avrà ragione. Se tu compri e vendi di frequente, sei così sicuro di aver ragione più spesso della tua controparte?

  • La performance di breve periodo.
    Gli eventi casuali di frequente influenzano pesantemente i risultati di breve e perciò questi ultimi non vanno impiegati per valutare la bontà di una gestione. Perché tanta attenzione ai risultati di breve da parte dell’industria del risparmio? Perché così fanno tutti …

  • La volatilità.
    La volatilità non è rischio, al massimo è un indicatore della presenza di rischio. Il rischio è la probabilità di un risultato negativo, cioè la perdita permanente di capitale. La volatilità è un fenomeno temporaneo e gli investitori con lunghi orizzonti temporali, che non hanno bisogno di ritirare il capitale investito e che non hanno investito a debito non dovrebbero riporre molta attenzione alla volatilità.

  • L’iperattività.
    La maggior parte degli investitori compra e vende troppo. Bisogna sempre fare qualcosa, non stare fermi. Invece, bisogna sviluppare la mentalità che non si genera rendimento con quello che si compra e si vende, ma con quello che si mantiene in portafoglio per lungo tempo. È molto difficile migliorare i rendimenti attraverso il market timing di breve periodo; è il tempo, non il timing corretto, la chiave per costruire ricchezza nel mercato azionario. Qui si ricollega il famoso audit condotto da Fidelity: i loro clienti con i rendimenti maggiori sono morti oppure inattivi.

Se tutte queste cose NON funzionano per gli investitori, come mai sono così radicate nel loro modo di pensare ed interagire con i mercati?
Nella nostra attività di consulenti finanziari indipendenti ci imbattiamo spesso in investitori che presentano uno o più delle “tendenze” descritte sopra. Il nostro compito è far capire qual è l’atteggiamento corretto verso gli investimenti ed i mercati ma confessiamo che non sempre è facile.

Secondo Howard Marks che cosa invece è veramente importante per gli investitori?
Lo scopriremo in un prossimo articolo.

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