Nel frattempo
è rimasto un po' nell'ombra un "vecchio" stile d'investimento, quello che invece di pagare 15x il fatturato cerca di pagare 15x gli utili o il cash flow: il
VALUE INVESTING.
Negli ultimi mesi del 2021 la Federal Reserve ha fatto intendere che
il termine della politica monetaria espansiva, fatta di tassi di interesse bassi e di Quantitative Easing,
era ormai prossimo, facendo così
vacillare il mercato azionario, posizionato sui massimi storici, soprattutto nella parte di mercato che aveva le valutazioni più elevate.
Poi, ahimè,
è scoppiata la guerra e le incertezze ad essa legate hanno ovviamente peggiorato le condizioni dei mercati.
Alcune azioni però sono andate in
controtendenza:
grazie alla loro sicurezza ed intrinseca qualità hanno
attirato l'interesse degli investitori. È tornato in voga il
value investing e la
regina della categoria è l'azione Berkshire Hathaway (BRK):
da inizio anno
l'indice S&P500 perde il 5% mentre
BRK guadagna il 18%.
Si è chiuso così un periodo di
sottovalutazione da parte di BRK che era iniziato con il boom della tecnologia da marzo 2020.
Chiuso il gap fra Berkshire e S&P500
La buona performance del titolo è stata supportata nell'ultimo trimestre dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno dai buoni risultati operativi e dal buyback sulle azioni proprie (9% del capitale acquistato negli ultimi due anni). In questi giorni si è aggiunta la notizia di un'importante acquisizione di una società assicurativa statunitense per circa 12 miliardi di dollari1, un evento che non capitava da diversi anni.
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Per concludere riporto alcuni passaggi della
lettera agli azionisti che è stata pubblicata poche settimane fa.
«Vorrei sottolineare un ulteriore elemento che trasforma il nostro compito in divertimento e soddisfazione: lavorare per voi. Non c'è niente di più soddisfacente per Charlie e me che godere della fiducia degli investitori di lungo termine che, per molti decenni, si sono uniti a noi con l'aspettativa che saremmo stati custodi affidabili dei loro fondi. [...] Berkshire ha come proprietari un insieme molto grande di individui e famiglie che hanno scelto di unirsi a noi con un'intenzione che si avvicina al "finché morte non ci separi". Spesso ci hanno affidato una grande porzione - qualcuno direbbe eccessiva - dei loro risparmi. Questi azionisti talvolta riconoscono che Berkshire potrebbe essere distante dalla migliore scelta che avrebbero potuto fare. Ma aggiungerebbero che Berkshire è tra le scelte con le quali si sentono maggiormente a proprio agio. E le persone che si sentono a proprio agio con i loro investimenti otterranno, in media, risultati migliori rispetto a coloro che sono spinti da notizie, chiacchiere e promesse in continuo cambiamento»
Concludo riportando due frasi pronunciate da
Charlie Munger(98 anni compiuti da poco):
"Berkshire è meglio del S&P500""Spero che i miei eredi non saranno cosi sciocchi da vendere le azioni Berkshire"